
Ippolito CAFFI
(Belluno 1809- Lissa 1866)
Veduta del Pantheon al chiaro di luna, 1832 c.
Olio su tela
cm. 34 x 47
Esposizioni:
Caffi. Luci del Mediterraneo, a cura di Annalisa Scarpa. Roma, Museo di Roma - Palazzo Braschi, 15 febbraio - 2 maggio 2006, pag. 168
La magica atmosfera di questo Pantheon di notte esprime perfettamente ciò che si intende parlando di Caffi come sperimentatore di luce: la visione del monumento diventa pretesto e oggetto di un gioco pittorico emozionale, con il vivido chiaro della luna piena contrapposto al contrasto delle ombre notturne. L'accensione luminosa sulla destra accresce il pathos della rappresentazione e ne accentua il lato misterioso.
Il maestoso edificio domina piazza della Rotonda al centro della quale si leva la cinquecentesca fontana di Della Porta e Sormani con i suoi delfini zampillanti; il piccolo obelisco che la sormonta vi fu fatto sovrapporre da Clemente XI nel Settecento. Tempio di tutti gli dei nell'antichità, il Pantheon è giunto nella nostra epoca, dopo due millenni, mantenendo ancora all'esterno la struttura originaria. La sua mole massiccia e grigia ben si adatta a un espediente pittorico come quello espresso qui da Caffi che, modulando i chiaroscuri e contrapponendo loro quel bagliore diffuso e vivo alla destra, sottolinea fortemente l'aspetto magico dell'edificio.