Luigi Bienaime'
(Carrara 1795 - Roma 1878)
Nato
a Carrara il 2 marzo da Francesco Giusepppe e da Maria Caterina
Tosi, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Carrara,
che nella seduta del 2 mar zo 1818 gli concede il pensionato
a Roma. Nella capitale entra nello studio di Bertel
Thorvaldsen inizialmente come alievo, poi
dal 1827 in qualita' di principale collaboratore,
tanto che vi tiene anche la contabilita'. I rendiconti
da lui redatti oltre a essere una preziosa testimonianza
dell'epoca, costituiscono oggi la documentazione delle
diverse copie eseguite dal suo Maestro, e di quelle in cui
egli ha posto mano per terminarle.
La pudicizia e la levigatezza
sono caratteristiche della sua scultura, solo raramente
abbandonate per uno stile piu' naturalistico; in genere
egli svolge una scultura impermiata su soggetti di ascendenza
thorvaldseniana, sacri o mitologici, di ispirazione "gentile"
e "graziosa", come le statue
acquistate nel 1839 dal principe
Alessandro di Russia per il Palazzo d'Inverno
di Pietroburgo tra cui Telemaco (il cui gesso si trova all'Accademia
di San Luca, e un marmo all'Accademia di Belle Arti
di Carrara), Andromeda, Andromaca, Diana, Zefiro e l'Innocenza
di cui esistono diversi esemplari.
Per il duca Alessandro
Torlonia esegue la Venere che oggi, insieme
a un Mercurio, e' nel Palazzo Corsini
a Roma, mentre un'altra Venere per il Principe di
Carignano e' nel Museo Civico di Torino.
Nella Protomoteca capitolina
si trova un'Erma raffigurante Napoleone, la copia
del busto dell'imperatore eseguito da Thorvaldsen
nel 1829; un'attivita', quella della copia delle
opere dello scultore danese, a cui non e' nuovo: gia'
nel 1822 aveva eseguito sei copie del busto dello Zar Alessandro
I di Thorvaldsen.
All'Accademia di
Carrara si conservano alcuni gessi: David
(1819), due bassorilievi con Giasone alla conquista del
vello d'oro e Mitridate che uccide Datame, un Autoritratto
e un Gruppo con un Angelo custode.
Un San Giovanni
Battista e' invece, conservato nel Metropolitan
Museum di New York, il cui gesso e' a Carrara nell'Accademia
di Belle Arti.
Nel 1844 alla morte di Thorvaldsen viene accolto nell'accademia
di San Luca, tra gli accademici di merito residenti nella
classe di scultura.
Muore a Roma nel 1878.
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